04. Il '900 tra Realismo e Astrattismo

La sala Il ‘900 tra Realismo e Astrattismo presenta le opere pittoriche di alcuni maestri dell’arte italiana che hanno operato nel ’900, realizzando il loro lavoro attraverso vicende e linguaggi creativi diversi fra loro, come la sperimentazione tardo‐futurista di Vittorio Corona e l’espressionismo di Beniamino Joppolo o il naturalismo lirico di Fausto Pirandello, Ernesto Treccani, Lia Pasqualino Noto e Gianbecchina.

L’ambito storico che questa sezione propone e anticipa è la conflittualità fra arte “Realista” e arte “Astratta” che in seguito esploderà, con più evidenza, con la nascita del movimento di Forma 1.
Tutti gli anni ’40‐’50 saranno caratterizzati dall’aspra contrapposizione tra i fautori di un’arte realista e mimetica che riproduce la figura umana nel rapporto con le cose del mondo naturale, e un’arte astratta, con diverse correnti e declinazioni, che non racconta la realtà visibile ma quella percepita attraverso la pura immaginazione.

Un’opera pittorica astratta grazie alla quale un segno, una figura geometrica, un colore, sono scelti e isolati come oggetti di percezione, di analisi e narrazione del reale.
La contrapposizione fra Realismo e Astrattismo ebbe il suo apice conflittuale nel 1948, quando dalle pagine di «Rinascita» Roderigo di Castiglia (lo pseudonimo di Palmiro Togliatti), con un violento articolo tuonò contro la «degenerazione dell’arte astratta italiana», proprio nell’anno in cui nasceva il gruppo astrattista di Forma 1.

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