03. Collezione Nino Soldano, Opere Grafiche
La Collezione Nino Soldano, Opere grafiche esposta in un ampio corridoio nasce grazie al generoso e illuminato collezionista‐mecenate Nino Soldano che a questo museo, il 1° maggio 1980, ha donato un’ampia e preziosa collezione di opere grafiche realizzate da importanti artisti come Renato Guttuso, Emilio Isgrò, Corrado Cagli, Lucio Del Pezzo, Luca Patella, Arnaldo e Giò Pomodoro, Pino Pinelli, Mario Staccioli, Emilio Scanavinio, Nanda Vigo, Claudio Parmeggiani, Tullio Pericoli e tanti altri.
«Nino Soldano nasce a Sciacca ed è attivo a Milano come gallerista negli anni settanta e ottanta. Collaboratore di Giorgio Marconi, di Arnaldo e Giò Pomodoro, nel 1971 apre lo spazio che porta il suo nome, ribattezzato nel 1977 Studio Ennesse. Nella sua galleria transitano molti degli artisti, soprattutto italiani, che in quegli anni costituiscono le giovani novità dell'arte (...). Del suo attaccamento alla terra d'origine è invece testimonianza l'impegno pubblico più importante della sua carriera di imprenditore privato: la donazione del primo nucleo di opere al Museo di Gibellina e la realizzazione delle stagioni teatrali nella città del terremoto durante gli anni ottanta.
(Tratto dal catalogo della mostra Nino Soldano. Vite da gallerista, a cura di Marco Meneguzzo, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2011).
«Nino Soldano nasce a Sciacca ed è attivo a Milano come gallerista negli anni settanta e ottanta. Collaboratore di Giorgio Marconi, di Arnaldo e Giò Pomodoro, nel 1971 apre lo spazio che porta il suo nome, ribattezzato nel 1977 Studio Ennesse. Nella sua galleria transitano molti degli artisti, soprattutto italiani, che in quegli anni costituiscono le giovani novità dell'arte (...). Del suo attaccamento alla terra d'origine è invece testimonianza l'impegno pubblico più importante della sua carriera di imprenditore privato: la donazione del primo nucleo di opere al Museo di Gibellina e la realizzazione delle stagioni teatrali nella città del terremoto durante gli anni ottanta.
Il suo intervento e la sua mediazione tra le istituzioni siciliane, gli artisti e gli scenografi più rinomati, gli vengono pubblicamente riconosciuti con il conferimento della cittadinanza onoraria di Gibellina».